La comprensione dei sistemi complessi, le tecniche più recenti di AI e gli strumenti di analisi e generazione automatica del testo offrono la possibilità di avere un impatto diretto sulle dinamiche dell’informazione.
Lab4news mira quindi a creare un ecosistema dell’informazione più fruibile per i lettori e più sostenibile per gli attori del settore, applicando l’innovazione scientifica e tecnologica al mondo dell’informazione e proponendo soluzioni operative e prototipi.
Ad oggi, Lab4news partecipa a varie iniziative e progetti con soggetti nazionali e internazionali per costruire un dialogo aperto atto ad apprendere le problematiche da chi le vive sul campo e a definire insieme un percorso di ricerca di soluzioni validate scientificamente e tecnologicamente all’avanguardia.
Di cosa ci occupiamo?
Lo spazio semantico delle notizie è la rappresentazione dell’universo in cui lettori e giornalisti contribuiscono al discorso pubblico. Grandi dataset di notizie possono essere rappresentati, navigati e sfruttati in modi inediti per tutti gli attori in gioco. Giornalisti ed editori popolano tale spazio generando nuovi contenuti, offrendo spunti ed analisi che possono guidare il dibattito e generare nuove narrative. La verifica di questi contenuti può avvenire tramite nuove tecnologie che facilitano l’esplorazione di notizie simili, sintetizzandole anche con parole significative, e adattandosi al percorso di ricerca effettuata dall’utente professionista.
Lo spazio delle notizie, inoltre, offre ai lettori un panorama per approfondire temi specifici e informarsi sul contesto attuale. La vastità dei contenuti, spesso mediati dalle piattaforme online, viene filtrata nel rispetto della pertinenza con la ricerca -o dell’attenzione- del singolo utente, producendo esperienze agili ma polarizzanti. Nuove tecnologie sono dunque necessarie per arricchire l’esperienza dell’utente con nuovi contenuti, promuovendo la consapevolezza della pluralità di voci nel dibattito pubblico e la dissoluzione delle camere d’eco.
La polarizzazione del dibattito pubblico e la divisività dei contenuti si stanno qualificando sempre di più come i veri pericoli per la salute dell’ecosistema dell’informazione. Attraverso analisi delle reti sociali ed engagement degli utenti, è possibile individuare e disinnescare certe dinamiche prima che portino a fenomeni come l’hate speech e la diffusione di disinformazione.
Il mercato dell’informazione è regolato dal delicato e cangiante equilibrio di offerta delle testate e domanda dei lettori, e spesso è intermediato dalla diffusione attraverso i social media. In questo contesto, la disinformazione si muove anche come un competitor dell’offerta “main stream” che mira a riempirne i vuoti e attaccarne le fragilità. Diventa quindi cruciale individuare tempestivamente queste vulnerabilità, per poter prevenire la permeazione e la creazione stessa della disinformazione.